mercoledì 27 febbraio 2019

Consumi di energia elettrica in Italia a Gennaio 2019 +4,3%




Nel mese di gennaio 2019, secondo quanto rilevato da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, la domanda di elettricità in Italia è stata di 28,4 miliardi di kWh, in aumento del 4,3% rispetto allo stesso mese del 2018. L’andamento della domanda ha risentito principalmente dell’effetto temperatura: quest’anno, infatti, a parità di giorni lavorativi (22) gennaio ha fatto registrare una temperatura media mensile inferiore di 3°C rispetto a gennaio del 2018. Il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti di temperatura e calendario, porta a una variazione della domanda elettrica di gennaio pari a +1,9%.

 A livello territoriale la variazione tendenziale di gennaio 2019 è risultata ovunque positiva: +3,1% al Nord, +5,7% al Centro e +6,2% al Sud.

 In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura dell’energia elettrica richiesta a gennaio 2019 ha fatto registrare, per il secondo mese consecutivo, una variazione positiva (+0,9%) rispetto al mese precedente (dicembre 2018). Questo risultato porta il profilo del trend su un andamento debolmente crescente.

 Nel mese di gennaio 2019 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per il 90,1% con produzione nazionale e per la quota restante (9,9%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (25,8 miliardi di kWh) è aumentata del 13% rispetto a gennaio 2018. In crescita le fonti di produzione geotermica (+0,6%), idrica (+2,2%), fotovoltaica (+3,8%), termica (+15,2%) ed eolica (+16,9%).


Dal Comunicato stampa Terna




I nostri grafici

Di seguito vediamo i grafici da noi realizzati prendendo i dati ufficiali pubblicati da Terna a partire dal Gennaio 2006 ad oggi.

Per anno solare. Il consumo del mese si pone tra i livelli medio alti degli ultimi 14 anni.




Per una migliore lettura degli ultimi 8 anni vediamo il grafico sottostante che permette di localizzare il consumo al secondo posto.




Qui vediamo, dal Gennaio 2006 ad oggi, i mesi in sequenza che rivelano una linea che negli ultimi mesi segna una tendenza ad una decisa risalita.



Nel prossimo grafico si evidenzia una sequenza di barre negative relative alle percentuali degli ultimi 70 mesi, ciascuno dei quali si confronta con lo stesso mese dell'anno precedente. Essendo percentuali che si riferiscono allo stesso mese dell'anno precedente il grafico mostra bene la progressione positiva e negativa di anno in anno. Dopo la significativa crescita della maggior parte dei mesi estivi del 2015, si nota un forte calo nell'anno successivo, 2016,  per poi invertire nuovamente con un rialzo nel 2017 mentre nel 2018 vediamo alti e bassi con prevalenza di segni positivi degli ultimi due anni. 



Adesso prendiamo visione del grafico, significativo e chiaro, che rappresenta l'andamento dei consumi come sommatoria dei 12 mesi precedenti alla rilevazione del mese trascorso. Esso disegna il crollo progressivo. Negli ultimi mesi la silouette disegna alti e bassi con i picchi sempre meno elevati e valli più profonde. Un paio di anomalie vengono dalle crescite dei consumi nei mesi estivi degli ultimi due anni a causa delle condizioni climatiche contingenti, dovuti al riscaldamento globale, a cui si è aggiunta la chiusura francese per le 12 centrali nucleari in revisione a cavallo del 2016/2017, energia da noi prodotta e non importata per i nostri bisogni. In generale si vedono curve con picchi sempre più bassi e minimi più profondi. Adesso siamo in una fase di crescita.




Per un aggiornamento della produzione nazionale di energia elettrica derivata da fonti rinnovabili rimandiamo la lettura ad un prossimo post dedicato.


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