venerdì 13 aprile 2018

In Giappone le colonnine dell'elettrico sorpassano i distributori di carburante

In Giappone le colonnine per ricaricare l’auto elettrica o ibrida sono in numero maggiore rispetto ai distributori di benzina. Il Giappone è il paese che tra i primi e nel mondo per aver abbracciato il mercato crescente dell’automobilismo senza combustibili fossili.

In particolare, il numero dei punti di ricarica a disposizione per fare il cosiddetto pieno di energia per le vettura elettriche ha superato il numero dei tradizionali distributori di benzina: ci sono oltre 40mila punti di ricarica elettrica contro poco più di 31mila pompe di carburante. Una non esclude l’altra, ma sempre più stazioni di servizio stanno convertendo il punto vendita oppure aggiungendo le famigerate colonnine.

Alcuni criticano la poca profondità della statistica: sono stati contati i punti di ricarica privata o solo quelli “pubblici”? Sono state contate tutte le pompe di benzina a disposizione o solamente i distributori? Tuttavia non si può negare che il traguardo dei 40mila punti ricarica è molto buono e fa capire quanto il Giappone sia interessato a dotarsi di un’infrastruttura capillare e efficientissima.

In Giappone le case automobilistiche hanno abbracciato il mondo dell’elettrico e dell’ibrido da tempo. Toyota, Honda, Nissan e Mitsubishi sono in prima linea, con tanti modelli ibridi (benzina più batteria), auto a idrogeno, e soprattutto auto full electric. Nissan, in particolare, ha dalla sua parte il modello Leaf che in loco è un grande successo. Anche Honda e Toyota però non vogliono essere da meno.

Il governo giapponese ha inoltre fatto una scelta decisa a favore dell’elettrico: la politica è di costruire una fitta rete di punti di ricarica veloci, quelli che rimettono in sesto la batteria in 30 minuti – lungo tutte le principali strade del Paese. Attualmente si è già oltre 3 mila colonnine di questo tipo.

Inoltre c’è all’orizzonte una novità: l’azienda giapponese Hi-Corp sta sviluppando una tecnologia di ricarica wireless, con la quale si potrà ricaricare la batteria anche a distanza, sia spostandosi sia con la vettura parcheggiata.

Fonte: Gestoricarburanti

Interessante è il fatto che un sito specialistico che riguarda i gestori di carburante si sia interessato ai punti di ricarica per auto elettriche pubblicando l'articolo sopra riportato ma devo dire che la cosa non è così tanto strana o fuori dell'usuale come può apparire a prima vista. Mi ricordo che già intorno al 2005 fui contattato da un paio di aziende petrolifere che distribuivano carburanti in aree autostradali per verificare la possibilità di aggiungere colonnine di ricariche accanto alle pompe di carburanti e all'inizio degli anni 2000 anche alcuni singoli gestori di stazioni di servizio situate a Firenze erano interessati a fare lo stesso per proprio conto. Le due iniziative non andarono a buon fine per varie ragioni contingenti e economicamente poco sostenibili a quei tempi, ma comunque dimostra che l'evoluzione della specie pieno benzina e energia elettrica è in atto da un più tempo di quanto si possa pensare anche in Italia (ma qui da noi tutto è molto più difficile da farsi soprattutto per colpa di poca lungimiranza politica e imprenditoriale).





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2 commenti:

  1. Ho sentito dire che in Italia (tra gli altri ostacoli) solo certi soggetti possono vendere energia elettrica.

    Se questo è vero come vengono regolamentate le colonnine?

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  2. I produttori. Non chi ospita le colonnine .

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