Nel sito dell'Associazione dei Gestori Carburanti abbiamo trovato un articolo che vale la pena di leggere. Sei anni fa è stato inaugurato un
distributore multienergy dell’Eni,, costato 20 milioni di euro, all'interno di un progetto ed un programma che doveva essere rivoluzionario, "Progetto Zeroregio", uno dei “Light-house Projects” (Progetti faro), che si proponevano di dimostrare la fattibilità di sistemi di trasporto alternativi a ridotto impatto ambientale, idrogeno, voluto e finanziato dall’Unione Europa nel 2001, dalla Regione Lombardia, con la partecipazione di Eni, Sapio, Fiat e Mercedes. .
Sapete come è oggi? Quali grandi passi in avanti per la tecnologia del futuro, strategicamente vincente, quale doveva essere quella legata all'idrogeno?
E' una discarica a cielo aperto, abusiva, come denunciato dalla Gazzetta di Mantova.
Allegato all'articolo dell'associazione GC un video con l'illuminante, un
intervento di Scaroni, attuale amministratore delegato di Eni.
L'articolo così conclude così:”...Undici anni e 20 milioni di euro gettati al vento tra progetti e realizzazioni, per un nulla di fatto e per trasformare l'ennesimo distributore in DISCARICA abusiva a cielo aperto."
.
Se vi consola a Milano c'e' un caso analogo.
RispondiEliminaEcco l'inaugurazione:
http://www.lifegate.it/it/eco/people/mobilita/trasporti/a_milano_il_primo_distributore_di_idrogeno_in_italia1.html
Ed ecco la discarica, oggi (nello streetview si intravede il cartello):
http://goo.gl/maps/pfjAZ
http://www.02blog.it/post/9701/come-finita-con-il-distributore-di-idrogeno-in-zona-bicocca