giovedì 30 maggio 2013

Incentivi per i sistemi di accumulo dell'energia rinnovabile negli USA

Secondo un articolo online di Bloomberg, quattro senatori degli Stati Uniti hanno formulato una proposta di legge per offrire incentivi fiscali ai proprietari di case e aziende che installino sistemi di immagazzinamento dell'energia nel tentativo di aumentare sia interesse che investimenti in energia rinnovabile.

Il disegno di legge dovrebbe basarsi su un credito d'imposta del 30 %,  con un limite di  1 milione di dollari per progetto, ai proprietari di case e  imprese che utilizzino sistemi di accumulo di energia.

 Secondo lo stesso disegno di legge si prevede altresì una percentuale più bassa di credito d'imposta, il 20 %, su progetti fino a 40 milioni di dollari ciascuno, per i sistemi di utility-scale, con un budget totale di 1,5 miliardi di dollari in incentivi per questi grandi progetti.

Le turbine eoliche e pannelli fotovoltaici non producono costantemente, quindi l'energia viene conservata per quando sarà necessaria. I sistemi di storage, che conservano l'energia fino a quando la domanda non la richiede, secondo i senatori proponenti,  faciliterà un più ampio uso delle energie rinnovabili stasse.

La soglia più bassa per questi sistemi di storage per usufruire degli incentivi è stato abbassato a 5 kWh dai 20 kWh in una versione precedente del disegno di legge che non era stata approvata dal Congresso.

Come si vede, non soltanto si incentiva la produzione di energia elettrica con fonti rinnovabili naturali, eolico e fotovoltaico, anzi, in aggiunta, si incentiva l'accumulo, con due strategie che convergono. Mentre in Italia si affossa con improntitudine la produzione, si demolisce l'impianto legislativo incentivante e nemmeno si considerano i sistemi di accumulo. La responsabilità è tutta politica.


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