sabato 15 dicembre 2012

Il picco delle ferrovie in Svizzera

I trasporti pubblici in Svizzera, le (Ferrovie Federali Svizzere (FFS), funzionano perfettamente, un meccanismo ben oleato che ha permesso un incremento della fruizione del treno del 40% dal 2000, del 30% il numero dei viaggi a persona/anno, 225. In pratica nel 2010, gli svizzeri hanno percorso, in media, 2.875 km. Il mantenimento di questo efficiente sistema di trasporti comporta però costi sempre più alti tanto che recentemente il Parlamento ha dovuto approvare una spesa di 9,5 miliardi di franchi per l'esercizio e la manutenzione della rete nei prossimi quattro anni. Leggiamo su un articolo online di SwissInfo online che il numero di viaggiatori è destinato ad aumentare ulteriormente con una previsione da parte del governo che prefigura un incremento del 60% del traffico passeggeri e del 70% del traffico merci entro il 2030.

Per la ministra dei trasporti Doris Leuthard, lo sviluppo delle infrastrutture sarà una delle più grandi sfide che il paese sarà chiamato ad affrontare nei prossimi 40 anni, costruendo nuove linee, collegamenti e gallerie, ottimizzare i flussi e, udite udite,  trasferire una parte del traffico sulla strada.

Si, ripeto, affinché si ponga attenzione a questa particolare soluzione che equivale a  trasferire una parte del traffico sulla strada. (Vedere il nostro suggerimento).

Stanno pensando anche a rimodulare gli incentivi per i pendolari che hanno prodotto un meccanismo perverso per cui si sono allungati i percorsi giornalieri per raggiungere il lavoro o altro. L'alternativa per non far sfociare il servizio in una implosione è quella di ritornare alla vecchia prassi del chi usa di più un servizio paga di più,  ovvero "paga chi consuma" in quanto, circa la metà dei costi sono a carico del settore pubblico. E una questione squisitamente di equilibrio non volendo, gli svizzeri, ritrovarsi con infrastrutture che non siano più in grado di sostenere. Ogni investimento iniziale e ogni ampliamento della rete comporta spese successive di gestione e di manutenzione che qualcuno si dovrà accollare. Le avvisaglie vengono dalle scelte già in atto, criticate da più parti, che riguardano la riduzione di alcuni servizi, la chiusura di linee ferroviarie non redditizie e gli aumenti delle tariffe regionali oltre all'aumento delle tariffe generali che per quest'anno sono state in media del 5,6%, e quando l'abbonamento  stabilito per la prima classe avrà un costo di 5800 franchi, con un incremento dell’8,4%.

Il dinosauro può schiantarsi al suolo per il proprio enorme peso per poi morire. E' quanto accade in Italia? qualche affinità con ciò che accade in Svizzera?  E' tutt'altra 'storia', come ci racconta la Repubblica : "Regioni assenti, treni vecchi, pochi soldi. Così ogni giorno i pendolari al macello".


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