martedì 31 luglio 2012

Giappone, dimostranti anti-nucleari circondano il Parlamento

Decine di migliaia di persone (200 mila per gli organizzatori, 14 mila per la polizia) hanno protestato contro l'energia nucleare fuori dal parlamento giapponese il 29 luglio al grido di "Non abbiamo bisogno di energia nucleare".  Sul viale principale che conduce alla Dieta, la folla ha rotto le barriere e riversandosi nelle strade   con in mano candele per illuminare il buio sopraggiunto sul caldo giorno d'estate, costringendo la polizia a far accorrere rinforzi con  mezzi blindati per difendere il cancello principale del Parlamento.
Proteste settimanali davanti alla sede del Primo Ministro sono cresciute in dimensioni negli ultimi mesi, con i lavoratori  e  mamme con bambini che uniscono le folle, raggiungendo la cifra ragguardevole di 170 mila persone.  
La politica energetica è diventata una delle grandi preoccupazioni per il Primo Ministro Yoshihiko Noda, che meno di un anno in carica sta lottando per tenere il suo Partito Democratico insieme prima delle elezioni politiche il prossimo anno, ma che potrebbe venire presto. 
Noda, che ha approvato il riavvio di due reattori di Oi che comunque devono girare al minimo questo mese, dichiarando che avrebbe deciso un nuovo piano a medio termine per l'energia nel mese di agosto, anche se nel fine settimana scorso ha detto che la decisione potrebbe essere ritardata.
Gli esperti hanno proposto tre opzioni: zero l'energia nucleare il più presto possibile, una quota del 15 per cento di energia nucleare entro il 2030, o 20-25 per cento entro la stessa data era pari a quasi il 30 per cento prima del disastro nucleare du Fukushima.
Sotto la pressione delle imprese preoccupate per fornitura di energia elettrica stabile, Noda probabilmente appoggerà l'opzione del 15 per cento, il che significherebbe che tutti i 50 reattori nucleari presenti nel Giappone debbano riprendere le operazioni prima di chiudere gradualmente e progressivamente le vecchie unità.



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