Uno studio condotto dall'agenzia dell'energia atomica giapponese (Japan Atomic Energy Agency) fa ritenere che le acque utilizzate per raffreddare la centrale atomica di Fukushima n,1 e quindi contaminate da sostanze radioattive, arriveranno alle Hawai nel Marzo del 2014.
Nel lungo viaggio di 5.300 chilometri, iniziato nel marzo del 2011, le sostanze radioattive verranno a diluirsi sensibilmente.
I 18.000 miliardi di becquerel di cesio e iodio radioattivo sfuggiti in mare dall'impianto nucleare saranno trasportati dalle correnti oceaniche e diluiti abbassando la radioattività di cesio-137 a circa 0,04 becquerel per litro in prossimità delle isole Hawaii.
Nel lungo viaggio di 5.300 chilometri, iniziato nel marzo del 2011, le sostanze radioattive verranno a diluirsi sensibilmente.
I 18.000 miliardi di becquerel di cesio e iodio radioattivo sfuggiti in mare dall'impianto nucleare saranno trasportati dalle correnti oceaniche e diluiti abbassando la radioattività di cesio-137 a circa 0,04 becquerel per litro in prossimità delle isole Hawaii.
Quindi, non c'è da preoccuparsi? Almeno, non dovrebbero preoccuparsi gli abitanti stanziali e i turisti delle Hawaii che si troveranno da quelle parti dal 2014 in poi.
Prima di allarmarci o non allarmarci per qualcosa che accadrà tra due anni, guardiamo ciò che avviene nel presente che, a nostro avviso, è assai più drammatico sotto certi punti di vista. Se riflettiamo un po', vengono alla mente alcune domande alle quali non abbiamo risposte dalle autorità competenti che, a loro volta, si guardano bene dal far sorgere per possibili sospetti che possano andare all'opposto delle loro intenzioni, intenzioni che sono volte a 'rassicurare' il mondo intero. La prima domanda che dovrebbe allarmarci è quale ricaduta ha avuto ed ha tuttora la concentrazione della radioattività delle acque oceaniche sulla catena alimentare, sulla vita animale e vegetale che si trova nel flusso delle correnti. Catena alimentare che termina con l'uomo in quanto il pescato delle acque orientali del Giappone vive ed è cresciuto in acque pesantemente contaminate. Questa è una domanda a cui nessuno vorrà dare una risposta.
Prima di allarmarci o non allarmarci per qualcosa che accadrà tra due anni, guardiamo ciò che avviene nel presente che, a nostro avviso, è assai più drammatico sotto certi punti di vista. Se riflettiamo un po', vengono alla mente alcune domande alle quali non abbiamo risposte dalle autorità competenti che, a loro volta, si guardano bene dal far sorgere per possibili sospetti che possano andare all'opposto delle loro intenzioni, intenzioni che sono volte a 'rassicurare' il mondo intero. La prima domanda che dovrebbe allarmarci è quale ricaduta ha avuto ed ha tuttora la concentrazione della radioattività delle acque oceaniche sulla catena alimentare, sulla vita animale e vegetale che si trova nel flusso delle correnti. Catena alimentare che termina con l'uomo in quanto il pescato delle acque orientali del Giappone vive ed è cresciuto in acque pesantemente contaminate. Questa è una domanda a cui nessuno vorrà dare una risposta.
.
Nessun commento:
Posta un commento