venerdì 20 gennaio 2012

Nucleare giapponese, Exit Strategy ma con l'elastico

Ricorderete che ne avevamo già parlato con un post intitolato La fine del nucleare. Decisa l'Exit Strategy in Giappone qualche giorno fa. Il Governo nipponico aveva deciso di porre un limite di 40 anni sulla vita operativa dei reattori nucleari in conseguenza degli accadimenti sopravvenuti dopo il Grande Terremoto con il disastro nucleare di Fukushima e cosa comportasse dal punto di vista di approvvigionamento energetico per questa nazione. Una scelta voluta e necessaria ma il governo aveva promesso di riprendere in esame la questione per un approfondimento. Adesso il Governo, come leggiamo sull'Asahi Shimbun, sta progettando una revisione giuridica che permetterebbe ai singoli reattori delle centrali nucleari di poter  funzionare per un massimo di 60 anni prima di essere dismessi definitivamente ma, come ha sottolineato Toru Ogino, un funzionario che agisce sotto il Segretariato di Gabinetto,  sotto la supervisione di un nuovo ente di regolamentazione della sicurezza per l'energia nucleare. In linea di massima le centrali nucleari non potranno operare per più  40 anni ma potranno usufruire di una proroga di ulteriori 20 anni al massimo. Gli ostacoli per la gestione di un impianto oltre i 40 anni sono diventati notevolmente più elevati per quanto riguarda le possibili eccezioni per estendere la vita di una centrale nucleare il che costituirà comunque un caso estremamente eccezionale.

Con il nuovo sistema di controllo tutte le società di produzione di energia elettrica può richiedere una proroga per la dismissione e la operatività oltre i 40 anni presentando una domanda all'agenzia di sicurezza nucleare applicabile solo una volta per ogni reattore nucleare. I funzionari dell'Agenzia valuteranno l'invecchiamento dell'impianto ed anche le capacità tecnologiche della società elettrica. Un'estensione sarà approvata soltanto se la società è considerata rispondente agli standard di sicurezza dell'agenzia.
In passato, sono state concesse proroghe alle centrali nucleari di 30 anni  per periodi di 10 anni, quindi i funzionari di governo hanno dichiarato che le nuove norme saranno più severe di quelle attualmente in vigore.

La nuova agenzia di sicurezza nucleare avrà uno staff comporto da circa 500 funzionari e un budget di circa 50 miliardi di yen (502,363 milioni di euro). A differenza di NISA, la nuova agenzia dovrebbe essere separata dal Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria per ridurre l'influenza del ministero incaricato della promozione dell'energia nucleare.

Leggere anche:  La fine del nucleare. Decisa l'Exit Strategy in Giappone  e i  post relativi alla uscita dal programma nucleare dei  belgi, svizzeri, tedeschi, oltre che dell'Italia .

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