Il problema è sempre quello: cosa farsene di un quarto di miliardo di veicoli inquinanti e assetati di benzina presenti negli USA con l'avvento dei motori puliti ed efficienti montati sulle auto elettriche?
La risposta è facile per noi che propugnami l'idea del retrofit elettrico; convertire tutti quei veicoli che sono convertibili.
Noi siamo partiti qualche anno fa convertendo una cinquecento del '72.
Calcars ha scritto un'analisi dettagliata sulla fattibilità e necessità di un approccio fattivo del sistema per rendere attuabile nell'immediata la buona pratica della conversione.
Sulla base della nostra esperienza passata e la buona riuscita della nostra spinta con l'associazione Eurozev per modificare la legge nazionale che permetterebbe di attuare anche in Italia la conversione elettrica (se non fosse per il fatto che i decreti attuativi rimangono chiusi a doppia mandata negli armadi della Commissione Trasporti e sorella), abbiamo una buona notizia da trasmettere.
ALTe, una piccola ma ambiziosa azienda, sta lavorando per convertire il pickup 2008 Ford F-150 in elettrico, ovvero un ibrido sulla falsa riga di quello che è il sistema della Chevy Volt, ovvero una quarantina di miglia (65 km circa) in sola modalità elettrica e una extender range di 300 miglia (480 miglia circa) nelle quali un motore da 2 litri, quello della Ford Focus, permette di percorrere 300 miglia prima di fare il pieno di benzina o attaccare la spina alla corrente. Questo motogeneratore genera corrente sia per ricaricare le batterie sia per alimentare il motore elettrico.
Il serbatoio del carburante è stato ridotto da 27 galloni (circa 102 litri) a 8 (circa 30 litri) per lasciare spazio alle batterie agli litio-ioni. Un altro pacco batterie si trova ai lati del motore (soprattutto per l'equilibrio del peso, basso baricentro) e fornisce altri 10 kWh di energia immagazzinata. Le batterie agli ioni di litio contengono 20 kWh di energia (25 per cento più grande del pacco della Volt) si ricaricano a rete in circa quattro ore alla presa da 240 Volt o otto ore da una presa 120-volt grazie al caricabatteria di bordo della potenza di 6,6 kW.
ALTe spera di iniziare ad accettare ordini per il suo sistema nel mese di dicembre per mettere in pratica le prime installazioni di conversione già dall'estate successiva. La società non ha ancora diffuso i prezzi per il suo sistema.
Tutto il sistema pesa solo 200 libbre in più (94 kg circa) dell'originale pickup che ha a bordo un motore 5,4 litri V-8 Super Crew F-150.
Leggere anche:- Conversione elettrica delle auto con motore termico. C'é !
- Il Crepuscolo dell’Era dei Combustibili Fossili: la rottamazione e il Retrofit elettrico.
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Un SUV elettrico?
RispondiEliminaCome un drogato che fuma sigarette ultraleggere!!
Secondo me l'unico modo per riconvertire un SUV e (ri)trasformarlo in un camion od in un trattore.
(magari elettrico)
Ho dato un occhio al loro sito: questi fanno sul serio! Pare (sottolineo pare) una azienda seria, con degli investitori alle spalle, con un reparto progettazione vero, con uno stabilimento vero da 90.000 retrofit/anno costruito nel cuore dell'automotive americano. Si legge che tutto il management e parte dei progettisti provengano in blocco dalla Tesla motors, avendo deciso di lanciarsi in un business loro.
RispondiEliminaOsservo che:
1) La scelta di quel pick-up Ford come primo modello a cui dedicare le loro attenzioni non è certo casuale. E' molto diffuso, gli automobilisti americani potranno soddisfare alla seconda potenza il loro orgoglio "Buy American", il V8 originale immagino sia un tantino complicato da soddisfare a 4,5$ al gallone e il fatto che sia costruito con telaio+carrozzeria (e non con autotelaio come siamo abituati a pensare anche i SUV in Europa) gli velocizza enormemente il lavoro di retrofitting
2) Non si trovano informazioni specifiche, ma vista la massa + carico immagino che il motore elettrico sia almeno da 150kW, anche perché si deve trascinare anche la trasmissione originale, che molto probabilmente è stata dimensionata pensando alla potenza in esubero disponibile dal V8. Questo significa che in modalità Range extended ci deve essere necessariamente una riduzione di potenza alle ruote (magari non di coppia) perché il gruppo elettrogeno col 2litri della focus non ce la può fare a erogare tutta quella potenza, la può solo approssimare per abbondante difetto se si vuol mantenere rendimenti decenti.
3) Oppure, visti i modesti range dichiarati in modalità EV pur con 30kWh di batterie e di converso gli elevati range in modalità EREV pur con soli 30 litri di gasolio, potrebbe anche essere che il generatore si accenda con batterie ancora al 60-65% e vada a compensare parzialmente la depletion delle batterie
4) penso sia da escludere un funzionamento tipo Volt o Prius (che non sono poi così differenti, come sappiamo), visto che la trasmissione è quella originale
5) facendo una stima a braccio, per non perderci troppi soldi con i bassi numeri iniziali, dovranno vendere questo retrofit a 1,5 volte il valore commerciale da nuovo di un analogo pick-up, compreso il veicolo usato.
Penso che il petrolio a 70-80$ in fase discendente gli faccia una gran paura, ma perlomeno sono ben attrezzati.
Ottima analisi Defcon, comunque secondo me retrofittare a caso i veicoli è sbagliato. Il risparmio energetico va fatto su tutta la catena di flussi di energia: bisogna ridurre pesi, attriti, migliorare l'aerodinamica, ridurre i consumi degli ausiliari e appena dopo bisogna pensare a ottimizzare il rendimento del motore termico e/o metterci un motore elettrico.
RispondiEliminaIn termini di risorse, un F150 utilizza batterie per tre Miev.
Il tutto mi ricorda il Hummer di Schwarzy modificato per andare a idrogeno. Preferisco i piccoli passi kaizen à la Toyota invece di queste improbabili fughe in avanti. In altre parole: una Volt o una Prius plug posso pensare di comprarle, ma un F150 elettrico sono sicuro al 100% che non entrerà mai nel mio garage (anche perché sfonderebbe il muro).
Tutto è relativo, Markogts: per l'americano medio che sta sperimentando per la prima volta una vera crisi petrolifera mondiale, questo retrofit potrebbe esser visto come un passo kaizen. Non scordiamoci che gli USA continuano a estrarre dai loro territori ancora più del 40% dell'enorme quantità di petrolio che consumano, solo il 16% viene dall'Arabia Saudita ad esempio, si sentono ancora "protetti".
RispondiEliminaC'è da credere che nello sterminato midwest e negli stati del sud si vedranno ancora a lungo pick-up come questo della Ford.
Noi sappiamo che la strada giusta è quella intrapresa molti anni orsono dall'industria automobilistica in Europa e Giappone, loro lo devono ancora capire bene.
Negli US lavorano con la loro mentalità e si confrontano con il loro mercato. Quel tipo di furgone fa parte della tipologia più diffusa e ricercata dunque è giusta la strada del cambiamento di paradigma con gradualità attraverso il retrofitting di questo veicolo. Poi i cambiamenti definitivi avverranno al momento giusto, inesorabilmente, obbligatoriamente per fattori esterni. Oramai sanno tutti che il costo del petrolio è variabile, a dente di sega, ma la tendenza è è al rialzo, soprattutto è in rialzo il costo della benzina anche per problemi strutturali, la raffinazione. Già ora è vantaggioso, in termini economico l'uso dell'elettricità , figuriamoci nel futuro.
RispondiEliminaGiusto, la raffinazione con i suoi vecchi impianti che nessuno pare per adesso voler ricostruire anche nella ormai quasi certezza di scarsità dei greggi "facili" per i quali erano stati pensati. Lo stesso problema strutturale anche in Italia/Europa, dove in assenza del light crude libico, siamo costretti ad importare raffinati.
RispondiEliminaUn problema nel problema che causa il prezzo dei raffinati stabili o in aumento anche dopo 6 mesi di calo del greggio.