martedì 7 giugno 2011

Si investe nella ricerca, ovviamente, ma in USA

Mentre qua in Italia un buffo personaggio sedicente esperto nucleare riempie gli spazi dei dibattiti televisivi con affermazioni che distorcono la realtà dei fatti per aiutare i soliti noti a convincere i compatrioti di come sperperare denaro pubblico nella rinascita nucleare (pulita, economica, sicura, senza scorie, senza limiti), negli Usa si investono denari pubblici e privati a favore della ricerca e dell'innovazione

Come sappiamo l'America ha una lunga tradizione nel campo della ricerca scientifica e innovazione. In questo contesto il Segretario Chu, il 3 Giugno, è stato presente ad Argonne, Illinois, per la cerimonia inaugurale del nuovo edificio Energy Sciences Building presso Argonne National Laboratory che si avvale degli ultimi ritrovati in fatto di risparmio energetico.

Questo nuovo centro di ricerca creerà circa 2.000 nuovi posti di lavoro nel campo delle costruzione e dei servizi con circa 200 ricercatori.

Il primo dei 17 laboratori nazionali di Argonne spazierà in molte discipline che vanno dalla energia solare, ai carburanti alternativi, alle batterie avanzate e allo stoccaggio di energia. In particolare il laboratorio vuole continuare ad essere il centro propulsivo dell'innovazione come è stato nel passato per mantenere competitiva l'industria americana nel mercato globale. Attualmente stanno lavorando per migliorare il materiale del catodo nelle batterie agli ioni di litio al fine di realizzare batterie di una nuova generazione con più capacità e ad un costo inferiore.

Fonte: energy.gov Energyblog

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2 commenti:

  1. Il messaggio che viene trasmesso da questo articolo bisogna leggerlo tra le righe.

    Posso riassumerlo nella necessità di sviluppare le tecnologie di accumulo dell'energia elettrica per evitare una smodata corsa all'energia nucleare.

    Mi direte : ma che c'entra ?

    C'entra : eccome !

    Partiamo dagli assunti, oggettivi e veritieri, da cui partono i detrattori delle energie rinnovabili :

    - ovvero che la produzione di energia rinnovabile è variabile, non è costante, non è prevedibile, non è programmabile, consuma una enorme quantità di suolo, essendo caratterizata da una basso rapporto tra energia prodotta / mq di superficie.

    Se prendiamo per esempio una centrale nucleare da 1000 MW che occupa una superficie di 1.00 kmq, funzionante 24 ore al giorno per un anno avremmo una produzione di energia pari a 8'760'000 MWh/anno.

    Rapportato al consumo di suolo abbiamo 8.76 MWh/(anno x mq).

    La centrale l'accendo quando voglio, la spengo quando voglio.

    Per un impianto fotovoltaico, a parità di energia prodotta, siamo a circa 0.095 MWh/(anno x mq).

    Ha un funzionamento instabile, in quanto fortemente influenzato dalle condizione meteoriche.

    Per risolvere quatesa "imprevedibilità"
    la strada obbligata è quella di fare delle centrali di accumulo.

    In maniera tale di accumulare e distribuire energia elettrica nei momenti di domanda.

    E di fungere da elemento "calmieratore" nel mercato dell'energia : cioè acqustare l'energia prodotta di più (a minor costo) e distribuirla quando vi sia penuria, ad un prezzo calmierato.
    costanza, sono imprevedibili nella produzione,

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  2. L'ultima rigo è rimasto per sbaglio.

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