giovedì 5 maggio 2011

Il filobus veronese sarà olandese

Verona.
La gara è stata vinta da un consorzio che ha presentato il filobus 'Phileas', un sistema prodotto in Olanda,  garantendo il progetto migliore e il massimo ribasso economico. La concorrente sconfitta aveva schierato il  'Solaris',   polacco.

  La filovia (con fili elettrici fuori città e senza in centro, dove sarà alimentata da un generatore diesel)  utilizzando 37 mezzi da 18 metri e 145 passeggeri l'uno. Due i percorsi in città. Costo di 160 milioni, 86 dei quali finanziati dallo Stato e il resto da Comune e Amt, che hanno acceso un mutuo da poco meno di 80 milioni con la Banca popolare di Verona. .
I percorsi, per totali 23,7 chilometri, sono due: da San Michele allo Stadio e dal policlinico di Borgo Roma a Ca' di Cozzi.

Ottenuta la Valutazione di impatto ambientale della Provincia, il cantiere potrà partire. La cordata vincitrice avrà 1.000 giorni di tempo per portare a termine l'opera.

L'olandese Apts di Eindhoven  produce il sistema di trasporto Phileas. Questo tipo di filobus, diffuso in numerose città, ultimamente è stato progettato e installato a Eindhoven, in Olanda, dove ha sede la Apts, a Douai, in Francia, e in Corea del sud. Rispetto ai modelli già circolanti, il sistema progettato per Verona potrebbe essere modificato.

Compresi nel cantiere ci sono la costruzione del deposito dei mezzi e un sottopasso, per far transitare le automobili in superficie.

Informazioni prese da L'Arena di Verona

Due semplici calcoli.

Verona, filobus due percorsi. 160 milioni per 23,7 km, fanno 6,75 milioni di euro a km.

Firenze, tram linea T1.    230 milioni per 7,5 km, fanno 30,66 milioni di euro a km.
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3 commenti:

  1. Il tram costa 5 volte di più.

    Tra i tanti problemi (E costi !) che il tram ha e nessuno in questo blog ha evidenziato, è il problema delle correnti vaganti.

    Per dirla in breve, è quella corrente, conosciuta come corrente galvanica, che accelera l'ossidazione (leggasi "ruggine") di tutte quelle superficie metalliche a contatto con il suolo.

    Pensate alle strutture in cemento armato delle fondazioni in città, dove l'acciaio è annegato in una matrcie cementizia, le tubazioni interrate del gas, dell'acqua, dei serbatoio.

    Essendo il tram alimentato in corrente continua, si è avuta la bella pensata di usare come conduttore di ritorno, come polo negativo, la rotaia.

    La rotaia, si comporta come una "calamita", attraendo gli elettroni dalle superfici metalliche.

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  2. La scelta di far circolare il filobus con motore a gasolio in centro è semplicemente demenziale, ma del resto non si può pretendere molto da una giunta i cui obiettivi principali sono quelli razziali e non certo quelli trasportistici o ambientali.
    Si tratta comunque di mezzi da 18m, non mi stancherò mai di ricordarvi che la scelta tra tram e filobus va fatta in base alla domanda di trasporto, non c'è un vincitore tra i due, c'è semplicemente da fare una scelta corretta in base alle situazioni.
    Correnti vaganti, che problema enorme! Infatti è noto che tutte le città con i tram sono tutte arrugginite! Ma dai!
    Ti ricordo comunque che anche la ferrovia ha il ritorno del negativo sulle rotaie, e ci sono ben più ferrovie che tranvie.

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  3. Giambo, certamente l'aspetto economico è quello da tenere in considerazione prima di tutto. Solo flussi di passeggeri di una certa rilevanza rende economico il tram rispetto al filobus e la garanzia di un suo uso razionale. In città medie e piccole il tram non ha senso, il filobus si. In città grandi solo alcune, poche, rare linee rendono il tram complementare al filobus che, a sua volta, potrebbe godere di un più ampio utilizzo rispetto anche ai bus tradizionali.
    Inoltre, al posto del motore diesel, si potrebbe adottare la tecnologia dell'accumulo di energia nelle batterie o supercaps per i tratti nei quali mancano i fili di alimentazione. Forse a Verona 'pareva brutto' fare un ulteriore salto tecnologico, anche se già ben sperimentato altrove.

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