sabato 2 aprile 2011

Auto in Italia e auto elettriche

Due articoli da mettere in fila. 

Il primo riguarda il crollo delle vendite, produzione, immatricolazione delle auto nell'appena trascorso mese di marzo. Un pianto e un lamento per l'Unrae, associazione che rappresenta le Case estere operanti in Italia e per il produttore nazionale, ma la nostra fabbrica nazionale non sta tanto bene, anzi. Fiat ha venduto 38.813 auto nuove accaparrandosi solo il 20,68% del totale contro le 64.485 unità del 2010 che rappresentavano il 24,89% dl mercato ovvero in marzo è scesa del  -39,81%.

Il mercato dell'auto in Italia secondo i dati diffusi dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha avuto un crollo delle immatricolazione del 27,57% pari a 187.687 unità, contro le 259.115 del marzo 2010, mentre i trasferimenti di proprietà, auto usate, sono stati 426.972 con un -1,31% rispetto a marzo 2010, quando ci sono stati 432.647 trasferimenti. Il volume globale delle vendite (614.659) ha interessato per il 30,54% auto nuove e per il 69,46% usate.

Il secondo articolo riporta la candida dichiarazione dell'AD Fiat Marchionne secondo cui l'auto elettrica non ha un futuro e l'interesse che ha il gruppo Fiat/Chrysler in USA è da spiegare solo con il fatto che Obama  ha elargito contributi a tal fine.

2 commenti:

  1. La politica energetica italiana, ha mostrato miopia e rapacità nel massimizzare il profitto nel breve e brevissimo termine.

    E chiaro che una infrastrutturazione energetica, basata sulle rinnovabili, richiede un sacrificio in termini di immobilizzi di capitali-

    Aspetto non secondario che riguarda pesantemente la rete di ricarica intelligente della auto elettriche.

    Ora, se vediamo la forte e scellerata spinta verso la liberalizzazione farsa dell'energia in Italia, dove per un allaccio è sempre l'ENEL a fare brutto e cattivo tempo, non possiamo non domandarci se fosse il caso dell'opportunità dell'esistenza di una rete "pubblica" in mano allo Stato.

    Anzi.

    Adesso dirò un'eresia : io metterei anche qualche grande centrale di accumulo dell'energia in mano pubblica

    In maniera di "calmierare" con l'immissione o l'accumulo di energia il prezzo dell'energia stessa.

    Purtroppo tutta questa infrastrutturazione manca in Italia.

    E questo penalizza pesantemente lo sviluppo dll'auto elettrica.

    Va aggiunto che in momenti di recessione, come questo che stiamo attraversando, sono i momenti meno adatti al lancio di prodotti innovativi quale l'auto elettrica.

    Questa è la cnclusione a cui deve esser giunto il Marchionne : una infrastrutturazione dedicata alle auto elettriche assente, unita ad una domanda asfittica, una disponibilità reddittuale in netto calo fanno dell'Italia il paese meno adatto alla vendita delle auto elettriche.

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  2. già, l'Italia sarebbe l'unico Paese dove non si può fare la mobilità elettrica, perché non ci sono risorse da investire, perché è già sottosviluppato e lo sarà sempre di più in futuro, se non si metterà nelle condizioni di fare di più con meno e meglio.

    Tirare una riga e fare bene i conti, includendo tutto e non solo quello che fa comodo a certa saccente finanza "mordi e fuggi".

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